“Ciao a tutti, sono Lorenzo Parodi, ho 17 anni e vivo a Montechiaro d’Acqui. Fin da piccolo ho avuto modo di conoscere il Corpo degli Alpini in quanto mio papà e mio nonno materno hanno fatto il servizio militare nel Corpo, rispettivamente nelle caserme di Bassano del Grappa e di Belluno. Il capogruppo del mio paese, il Sig. Baratta, mi ha informato della notizia che facevano il Campo Scuola A.N.A mi sono interessato e mi sono proposto.
Per 15 giorni, dal 09 luglio 2022, ho partecipato al Campo Scuola Alpini 2022, organizzato dall’A.N.A. presso la caserma “Ugo Polonio” in Val Di Non, a Merano, in provincia di Bolzano; la caserma è ancora attiva come Centro Logistico Alpino. Il sabato mattina all’ arrivo, ci sono state assegnate le camere e ci hanno assegnato le divise. Le giornate prevedevano sveglia alle 6.30, risveglio muscolare alle 6.45 con esercizi di mobilità e una leggera corsa intorno all’asta dell’alzabandiera e prima della colazione, che si svolgeva dalle 7:30 alle 8:30, c’era l’alzabandiera e si cantava l’inno nazionale; poi c’era il pranzo che durava delle 13:00 alle 14:00, con i militari, e poi l’inizio delle attività pomeridiane fino alle 17:00 e dalle 17:00 alle 18:30 facevamo le pulizie in camerata e dopo veniva la Cerimonia dell’Ammainabandiera e poi si cenava con i militari. Alla sera si facevano giochi interattivi fino alle 23:00 e poi il Silenzio. Dal terzo giorno sono poi iniziate le vere attività teoriche misto pratiche come corsi di protezione civile, sull’ AIB e indicazioni sull’utilizzo dei droni. Per quanto riguarda l’orografia ed il rischio idrogeologico abbiamo partecipato a lezioni di alpinismo e abbiamo approfondito le attività svolte dalle unità cinofile. Nella prima settimana abbiamo fatto tre escursioni: la prima da Carezza (TN) fino al rifugio Roda di Vaèl con una cam- minata di due ore e mezza, abbiamo pranzato e poi siamo ripartiti andando al secondo rifugio Paolina Hutte che si raggiunge con una camminata di mezz’ora e poi siamo tornati al punto di partenza; la seconda è stata l’arrampicata su roccia a Fortezza (BZ) e l’ultima è stata l’escursione a Merano 2000 insieme all’ Esercito. Siamo partiti da Merano 2000 fino ad arrivare al rifugio Kuhleitenhutte dove abbiamo assistito alla celebrazione della S. Messa. Anche durante poi la seconda settimana abbiamo fatto tre uscite: la prima a Trento al Museo Nazionale Storico degli Alpini dove si può riflettere sulla scritta su roccia “Per gli alpini non esiste l’impossibile”. Siamo poi andati al Mausoleo dedicato a Cesare Battisti, abbiamo pranzato nel parco accanto al Mausoleo e poi siamo partiti per andare a vedere la Campana di Rovereto che si trova a Rovereto e che fa 100 rintocchi ogni sera; la seconda uscita ha avuto come meta il Comando Truppe Alpini di Bolzano. Nella stessa giornata, al pomeriggio, siamo andati a vedere come è strutturato il Meteo.Mont di Bolzano dove vengono elaborati i dati per predisporre il bollettino valanghe. La terza e ultima uscita è stata il sabato sera quando siamo andati ad ascoltare, a Merano, le fanfare della Brigata Julia che suonavano in piazza delle Terme di Merano. Tra le altre attività, abbiamo effettuato esercitazioni con le radio, preparazioni a cordate e ferrate su roccia. Dopo 15 giorni di interessanti esperienze è arrivato il momento della cerimonia di chiusura che si è svolta al Circolo Unificato dell’Esercito di Merano. Un ringraziamento va ai due Capi del campo, Adriano e Domenico, e al Ten. Colonnello Merlini.
L’esperienza terminata ci ha fatto riflettere sul fatto che fossimo felici di ritornare a casa, ma dispiaciuti di lasciare i legami che si sono creati all’interno della caserma e con la montagna. E’ stata sicuramente un’avventura bellissima che consiglio a tutti i ragazzi e ragazze in particolare a chi piace la montagna, ma anche a chi vuole imparare a stare meglio con se stesso e soprattutto con gli altri… METTENDO IL NOI PRIMA DELL’IO. Ci sono stati momenti veramente belli durante i quali mi sentivo di far parte di un grande gruppo…come una grande famiglia! Spero di poter partecipare anche l’anno prossimo e rivedere alcuni dei miei compagni, magari in altre caserme o ancora alla Caserma Ugo Polonio.”
Lorenzo Parodi