Quattro chiacchiere con …Massimo Garnero

di Marina Levo

Massimo Garnero, neo campione italiano di tiro con la pistola a 50 metri, è nato a Savona nel 1965,  dal 2005 risiede a Montechiaro d’Acqui con la moglie Cristina.

Ci incontriamo nella biblioteca civica, di cui è affezionato frequentatore.

Complimenti Massimo! Un titolo di campione italiano di tiro con la pistola a 50 metri non è cosa da poco…

“ Certamente è una grande soddisfazione, anche se in realtà non è il primo riconoscimento nazionale che ho ottenuto. Si possono contare svariate partecipazioni a gare nazionali, campionati, preselezioni per gli europei ed i mondiali. Qualche vittoria nelle competizioni regionali della Liguria in diverse annate..”

Ci dai qualche informazione in più?

“ Partiamo dal 2003, quando ho vinto il campionato italiano di Pistola Libera a 50 metri gruppo B. Nel 2010 di nuovo campione italiano nella Pistola Libera, ma questa volta nel gruppo A, oltre ad un terzo classificato assoluto, sempre nella stessa specialità . Poi nel 2011 ho avuto la soddisfazione di vincere la gara internazionale di Plzen , nella Repubblica Ceca; nel 2012 mi classifico terzo nella pistola a 50 metri  e nel 2013 sono campione italiano con la pistola P10 ad aria compressa, gruppo A.

Quest’anno ho vinto prima il campionato regionale ligure, che mi ha aperto le porte al campionato italiano, che ho vinto nei giorni scorsi.”

Bravissimo! Ma come ti sei avvicinato a questo sport? 

“ Ho cominciato a sparare relativamente tardi: a 23 anni ho preso il porto d’armi uso caccia, ma poi non mi appassionava. Solo a 31 anni, dopo la scomparsa di mio padre, che accompagnava al poligono il mio fratello minore, che tra l’altro gareggiava ed era molto bravo nella specialità carabina da 10 metri, mi sono avvicinato a questo sport. Ho iniziato con qualche allenamento e l’attività agonistica, consigliato da atleti esperti. Ora mi alleno mediamente tre volte la settimana, grossomodo per quattro ore. Pratico due specialità: la pistola  ad aria compressa da 10 metri e la pistola calibro 22 LR a 50 metri. Utilizzo una pistola ad aria compressa Pardini, una eccellenza mondiale italiana ed una pistola di fabbricazione svizzera, la Morini, anch’essa tra le più apprezzate in tutti i poligoni del mondo.”

Dove hai iniziato a sparare? 

“ Ho iniziato ad allenarmi e gareggiare ad Acqui Terme, nel poligono di via Circonvallazione, fino al 2007, poi mi sono trovato bene in Alessandria, presso la struttura di via Giordano Bruno, per poi approdare, nel 2009 al poligono di Savona, che frequento tutt’ora, nonostante sia distante una cinquantina di chilometri da Montechiaro d’Acqui. Nel corso degli anni ho avuto esperienze positive con diversi allenatori ed anche oggi, a Savona, ho supporti molto validi dal punto di vista tecnico”.

Non tutti conoscono il tiro a segno con la pistola. Quali sono le caratteristiche di questo sport?

“Sono un appassionato del tiro a segno e posso dire che, per ottenere buoni risultati, occorrono autocontrollo e disciplina . Ogni gara è una gara contro te stesso: durante la competizione, hai solo te stesso come punto di riferimento, non sai cosa stanno facendo i tuoi avversari. Solo nelle finali sei informato di quanto sta capitando attorno a te e questo è molto stressante: l’autocontrollo diventa indispensabile. In questo sport l’adrenalina non viene scaricata col movimento è solo una adeguata gestione mentale della situazione permette di concludere e vincere una gara. Ad alti livelli gli atleti sono tecnicamente tutti preparati, la differenza è fatta dalla preparazione e forza mentale del tiratore”.

Consiglieresti questo sport ad un giovane sportivo?

“Assolutamente sì. È uno sport formativo, si può praticare a partire dai dieci anni, naturalmente con armi ad aria compressa. In questo sport ci sono regole molto rigide da rispettare, oltre a quelle, severissime, di sicurezza, che aiutano ad acquisire consapevolezza ed autocontrollo”.

Noi ti conosciamo come dipendente della vetreria di Dego…cosa si prova a gareggiare con tiratori professionisti ed olimpionici?

“ Non sono un professionista, per me è molto impegnativo conciliare il lavoro da turnista con gli allenamenti in un poligono, distante cinquanta chilometri. Nonostante questo, non mi sono mai sentito inadeguato e mi sono preso molte soddisfazioni. In una delle ultime finali ho fatto lo spareggio per entrare in finale è in ingresso ero ottavo. Al termine della gara sono risalito al quarto posto, con il miglior punteggio assoluto di finale. È stata anche questa una grande soddisfazione per un dilettante come me. “

Progetti per il futuro?

“ Sono molto soddisfatto,  ma mai appagato: la gara migliore è quella che devo ancora fare

Nel prossimo futuro ci sono le prove di ammissione per il campionato invernale aria compressa a 10 metri.

Poi… si vedrà.

Grazie Massimo per averci reso un pochino più comprensibile uno sport bellissimo ma poco conosciuto come il tiro a segno con la pistola. A presto per festeggiare qualche nuovo, inedito, traguardo.

 

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