Paese in festa per l’Anciuada

Casa Rosa di Xenia per Montechiaro

di Marina Levo

 

Aspettando l’anciuada

Mariangela Tardito

Si dice che fossero arrivati dalla Calabria o da qualche luogo lontano del sud, sino in Piemonte.

Si dice che fossero poverissimi e avessero donne e bambini al seguito.

Come giungessero sin lì, in provincia di Alessandria, oltre l’Appennino se arrivarono per mare, a piedi scollinando dopo aver lasciato la nave, bene non si sa.

Qualcuno pensa che invece fossero arrivati da Acqui, e prima da Alessandria della Paglia portati da qualche carro e da qualche mulo.

Comunque, in qualche modo arrivarono lì, a Montechiaro;  erano tanti e avevano fame.

Il castellano non era un ricco feudatario e aveva terreno di tufo buono soprattutto per le capre, ma mosso a compassione diede ordine di rifocillarli.

Le donne prepararono grandi micche di pane, cereali di qualunque tipo mischiati con acqua e sale; la moglie del castellano prese uno dei barili in cui conservava le acciughe per i tempi di magra e il suo cuoco rimediò aglio e prezzemolo.

Un vecchio sapiente aggiunse infine il timo dei calanchi che aveva appena raccolto e messo a seccare al sole sul muretto dietro casa.

Tritarono tutto, amalgamarono, emulsionarono con qualche goccia d’olio, tagliarono in grandi fette il pane e le farcirono con quella salsa, scoprendo che era deliziosa.

Nacque così la salsa del castellano.

La ricetta vera in realtà è segreta, dovete andare a Montechiaro Alto alla festa dell’Anciuada per gustarla nei panini .

Tutti gli anni la prima domenica di maggio la fanno, ma la ricetta vera è gelosamente custodita chissà dove e chissà da chi: a Montechiaro non la diranno mai!

Bisogna accontentarsi di assaporarla lassù, magari seduti davanti alla chiesa dei Batù oppure appoggiati ad uno steccato vicino a un campo delimitato da una bordura di iris, le cutèle, così si chiamano in dialetto…

Quest’anno, poi, non solo gusterete i panini prelibati… il gruppo Fili d’Arte dell’Associazione Xenìa ha preparato una straordinaria Infiorata all’uncinetto!

Centinaia e centinaia di fiori all’uncinetto decoreranno la piazza del paese e una miriade di composizioni sempre all’uncinetto a tema floreale saranno a disposizione di chi li vorrà portare a casa con una offerta minima. Il ricavato sarà devoluto all’Ospedale Infantile di Alessandria.

In piazza troverete poi il Mercatino della Castellana, con bancarelle di oggetti handmade realizzati da artisti e da artigiani; ci saranno la cartomante e la danzatrice, la suonatrice d’arpa celtica e la compagnia teatrale, le bancarelle di prodotti biologici e tanto altro ancora, per una domenica indimenticabile, da passare in uno dei borghi medievali più suggestivi della zona, da dove la vista sulla valle dell’Erro e sulle colline intorno è incomparabile.

Proprio non si può mancare, quest’anno, all’Anciuada!

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