Quattro chiacchiere con Gianfranco Ferraris all’indomani delle elezioni amministrative di Alessandria ed Acqui Terme

di Aleramo Monferrato

Quattro chiacchiere con Gianfranco Ferraris all’indomani delle elezioni amministrative di Alessandria ed Acqui Terme.

 

Gianfranco, come analizzi il voto amministrativo in Alessandria ed Acqui Terme del 12 giugno?

Ad Alessandria la situazione è classica: pochi votanti,il sindaco uscente Cuttica non ha sfondato ed è leggermente dietro a Giorgio Abonante, candidato del centrosinistra, che ha buone probabilità di vittoria al secondo turno. Abonante ha avuto l’abilità di costruire un fronte progressista, è riuscito a coagulare tutte le componenti della sinistra, con umiltà e competenza. A ben vedere, in questa tornata elettorale, è l’esempio di centrosinistra competitivo, come a Parma e a Verona, da Italia Viva ai Cinque Stelle, meno Azione. Questa buona costruzione ha contribuito ad un buon risultato del Pd e degli alleati. La stessa lista del candidato sindaco ha conseguito apprezzabili risultati, mentre Cuttica ha visto i partiti che lo sostenevano, forti peraltro di alcuni big nazionali, cedere nettamente, fermandosi ad una percentuale del 10, 55. Il discreto risultato di Fratelli d’Italia non fa parte della risorgimentale tradizione alessandrina. Speculare lo scarso risultato della lista di Cuttica (4,31 %), che mostra la chiara dinamica di questa prima tornata elettorale. A questo punto è facile pronosticare la vittoria di Abonante, direi al 75 % , ci sono solo due incognite: l’eventuale scelta di sostegno del terzo incomodo, Giovanni Barosini e l’altra è che è sempre arduo pronosticare chi si recherà al voto e chi riuscirà a convincere gli elettori meno motivati.
Venendo alle acrobatiche vicende elettorali acquesi, era prevedibile una irrilevanza dei partiti, sia di destra che di sinistra, ma vedere il risultato del 4% di un partito radicato in città come la Lega, era francamente imprevedibile e vedere il signor Karim Boukhaita ,primo votato dopo Cerini, era inimmaginabile, la realtà ha superato la fantasia.
Vedere Pd e Art1 insieme prendere poco più del 7 per cento è inusuale.
Bosio ha ottenuto un risultato decoroso e per gli altri è stato un fallimento, mentre le liste di Danilo Rapetti l’hanno fatta da padrone, avvicinandosi al 40% ( quando si raggiunge il 40% bisogna cominciare a temere ndr).
Danilo Rapetti ha dimostrato ancora una volta intelligenza, furbizia e cinismo: è riuscito a candidare con se’ buona parte dei papabili delle precedenti tornate elettorali, da Bertero a Gallizzi; ha messo insieme i migliori raccoglitori di preferenze della città, ha fatto una campagna elettorale lussuosa, ma ha corso tanto con le proprie gambe, perché sentiva che per vincere doveva correre.
Per il secondo turno ha altri vantaggi: il primo è il suo carattere amabile, che lo porta ad evitare di farsi dei nemici mentre, a leggere sui social, Lucchini viene avversato violentemente da veri e propri leoni da tastiera con epiteti gravi e ingiusti. ….

Ma Gianfranco, ti ricordi la sua appartenenza ai 5 stelle? Mica pecorelle…..

Sai, io non mai votato i 5 stelle proprio per questi modi. Io sono rifondarolo a livello sociale, ma socialdemocratico per le forme di governo. Penso che i moderati non sempre abbiano ragione, ma possono riflettere, cambiare opinione e non essere categorici. Tuttavia ho sempre pensato che demonizzare i 5 stelle sarebbe stato un grave errore per la democrazia, perché senza Beppe Grillo, quell’elettorato si sarebbe rivolto alla destra più retriva e inoltre in certe critiche al sistema avevano ragione, pur condividendone i modi.Questo non giustifica le ingiurie in campagna elettorale, che non portano a nulla di buono.
Senza contare che addebitare a Lucchini il declino di Acqui è un paradosso: tutti noi che abbiamo fatto politica in questi decenni dovremmo chiedere perdono per non essere stati capaci di affrontare i gravi problemi della città. Basti pensare alle Terme, dove un tempo la proprietà incassava il denaro dei mutuati INPS senza averli mai reinvestiti per modernizzare le strutture. Siamo arrivati alla svendita ad un privato che non ha neppure presentato un piano industriale, ha ottenuto l’esclusiva dell’acqua termale e sta lasciando questo patrimonio nel degrado più assoluto, in cui spiccano le rane nelle acque piuttosto putride della piscina più grande d’Italia al tempo del fascismo.


Come ti spieghi il modesto risultato elettorale dei sindaco uscente
?

Innanzi tutto perché l’ho appoggiato io è sicuramente gli ho fatto perdere un bel po’ di voti…. ( almeno il 5%…)
Considera che sono stati anni difficilissimi tra pandemia e venti di guerra, in cui il sindaco è stato attento ed ha fatto meglio di altri, tuttavia vedendo il risultato e le modeste preferenze raccolte dagli assessori uscenti, si capisce che l’albero non ha dato i frutti attesi.
Il mio vecchio ex amico Augusto Vacchino ha sempre dato la colpa agli elettori che non capiscono, mentre io, nelle volte che ho perso, mi sono sempre sentito il maggior responsabile. Può anche essere che l’amministrazione abbia tante ragioni, ma, evidentemente, il punto di vista del cittadino può essere legittimamente diverso e va compreso, tirandone le conseguenze.

Cosa capiterà ?

Danilo Rapetti è il grande favorito al ballottaggio, pur con diverse incognite:
Quanti cittadini andranno a votare al secondo turno ad Acqui?
Senza i predatori di preferenze che ha avuto Rapetti al primo turno, inizia il secondo tempo, che è una competizione soprattutto tra i due candidati. Molto diversi tra di loro ma non vedo Lorenzo Lucchini più debole, perché ha tutte le caratteristiche del buon candidato, umile, ha acquisito competenza ed ha un programma pensato per la città.
La vocazione di Acqui è quella turistica, ma non quella dei mutuati, ma di proporre una qualità di vita che migliorerebbe quella degli acquesi ed attrarrebbe un turismo di eccellenza.

Ma conteranno i programmi?

Dovrebbero, ma in questa situazione non lo credo. Tuttavia se i cittadini riflettessero e ricordassero le amministrazioni di Rapetti e Bertero ed i loro risultati, l’elezione tornerebbe competitiva.

.. ma lo sai che gli Italiani non hanno memoria

Ma io si : ho una simpatia verso Danilo, quasi amicizia, lo conosco da quando era ragazzino e mi ha sempre colpito la sua intelligenza, che, cosa che non accade spesso, è unita ad una rara furbizia.
Ma io ho buona memoria: è indimenticabile il suo insediamento quando persi le elezioni contro di lui quindici anni fa: di solito nell’insediamento il sindaco presenta le linee del proprio programma e il candidato che perde, replica, sollevando le ragioni della propria parte. Già molte erano le problematiche che viveva la città.
Danilo invece iniziò con sceneggiatura da corte medioevale, un vero nuovo Medioevo. Insigniva prima gli assessori con delle pergamene, poi tutti i consiglieri della maggioranza, un protocollo degno di Giuseppe Napoleone di Spagna. Era assolutamente surreale, Rapetti era vestito come un vescovo alle Crociate , con uno spadone, posato sul capo dei suoi eletti, attribuiva incarichi mirabolanti….tipo rettore dell’Universita senza Università , un altro ambasciatore di non so che cosa di Acqui nel mondo. L’atmosfera era solenne, ero scioccato come Tom Cruise in una nota scena con le maschere di Eyes wide shut
Quando toccò a me, che cercai temi amministrativi e concreti, fischi, urla, interruzioni e vedevo i miei pochi sostenitori nel pubblico sconcertati e mi guardavano come fossi io fuori posto. E Danilo mantenne quel sorriso di chi pensa: “ Hai osato sfidarmi?”

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