…verso il 25 aprile…finalmente domani, quando <Mancini> salvò la Città dal bombardamento…
“…la situazione avrebbe potuto ancor più drammaticamente aggravarsi allorché il magg. Johnston propose nella discussione con <Mancini> il giorno 25 di aprile, di far intervenire in quel pomeriggio l’aviazione angloamericana per bombardare a tappeto la zona alberghiera dei bagni, ove erano appunto concentrate le truppe nazifasciste con il quartier generale della 《San Marco》: dopo l’attacco aereo infatti sarebbe stato più facile ai Garibaldini impadronirsi della Città e costringere il nemico alla resa. Sebbene tale ipotesi sul piano militare avesse i suoi aspetti positivi, <Mancini> fu contrario decisamente ad un intervento aereo alleato, perché un’azione di quel genere avrebbe causato danni gravissimi ed irreparabili alla Città ed alla Popolazione (le preoccupazioni tese a scongiurare il bombardamento della Città derivano anche dai ripetuti lutti e danni causati dalle frequenti incursioni aeree verificatesi nei mesi precedenti: 13 agosto 1944, 20 ottobre 1944, 13 dicembre 1944, 20 marzo 1945).
Scartata questa soluzione ed anche quella di uno scontro frontale per la evidente disparità delle forze in campo, non rimase che la via dell’accordo negoziato: nel pomeriggio del 25 aprile, presso l’albergo Malo di Ponzone, iniziarono le trattative tra il comando della 《Viganò 》 e i comandi tedeschi e della 《San Marco》. Alla sera l’accordo fu raggiunto: si ottenne l’evacuazione pacifica delle truppe tedesche e repubblichine dalla Città e venne stabilita una tregua di alcuni giorni per la ritirata di altre unità nemiche che stavano ripiegato dalla Riviera Ligure: sarebbero transitate per Acqui, dirigendosi verso Alessandria. Fu convenuto inoltre che il C L N di Acqui avrebbe assunto i poteri della Città, mentre un gruppo di Partigiani avrebbe garantito il servizio di polizia…”
( dal libro “il movimento di liberazione nell’acquese” di Piero Moretti e Claudia Siri).
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