Don Simone Cerruti

di Marina Levo

L’Ancora 15/07/1905

 

 

Chi si fosse trovato a Grognardo la mattina del 10 c. m. avrebbe presenziato ad una di quelle solenni manifestazioni che spontanee erompono dal cuore, e che il popolo, il quale, retto e severo nel suo giudizio, sa dare a chi per nobiltà vera di azione e per la santità di vita, passò in mezzo a lui astro di benedizione e di amore.

 

Lo squillo del sacro bronzo aveva dato appena il primo segnale di un funebre, che già questi buoni popolani strappandosi ai loro lavori urgenti quanto mai, scendevano a torme per prendervi parte. Si trattava di dare un estremo vale alla venerata salma di quel santo e venerando Sacerdote DON  SIMONE CERRUTI, che da quasi un triennio aveva scelto dimora in mezzo ad essi. Dopo una vita di sacrifizi passata fra il popolo di Castelletto   d’Erro, in qualità di Maestro e Viceparroco e poi di Parroco, vita che per oltre 50 anni occupò tutto il suo zelo di Apostolo, stremato di forze ed affievolito di salute, dovette ritirarsi dal suo popolo. Dio sa con quale sacrifizio del suo cuored’allora  col dolore di un pastore che abbandonava la greggia, collo strazio di un padre che si divide dai figli, ritirossi in Grognardo presso il suo nipote Don Giovanni Cerruti che tanto amava e dal quale largamente era riamato, per attendere nella tranquillità e nella pace 1’ ultima sua ora.

 

E il giorno 7 del mese di Luglio questo candido fiore veniva divelto dal giardin della Chiesa per essere trapiantato in Cielo.

 

Attorno alla sua bara oltre 1’ intera popolazione di Grognardo, collillustrissimo mo Suo Sindaco e tutto 1’ Onorevole Consiglio; coi sacri sodalizii, Asilo Infantile etc. accorsero parenti, amici ed ammiratori.

 

Una lagrima assai amara versò alla notizia della morte del suo Parroco emerito la popolazione di Castelletto d’Erro, e a dargli l’ultimo alto di riconoscenza  figliale mandava al funebre il giovane suo Parroco Don Dagna,

e l’ill.mo Suo Sindaco, nonché 1’ intero consiglio di fabbriceria, che si contese l’onore di portare la salma all’estrema dimora.

 

Vollero presenziare al funebre corteo 1’ Ill.mo e Rev. P. Gerardo Beccaro non ostante la sua precaria e malferma salute; il Rev. Teol. Thea Arciprete e Vie. Foraneo di Visone, che compì il rito ; il Prevosto di Morsasco, il Rettore di Ciglione, l’Arciprete di Cavatore; l’Arciprete e Vie. Foraneo di Ponzone rappresentato dal suo Vice Parroco ; il Rev. Don Mauro Maestro Comunale di questo luogo; i Professori del Seminario Vescovile Don Luigi Bonavia e Don Alessandro Thea, legati al caro estinto da particolare affetto ; i Rev. P, P. Cappuccini P. Paolino Definitore e P. Giuseppe Maria venuti espressamente da Cassine e molti altri di cui ci sfugge il nome.

 

Prima delle Esequie il M. Rev. Teol. Alessandro Dacasto  con poche ed appropriate parole toccò di volo la vita e le virtù dell’ Estinto, strappando col suo dire fervido e brillante più d’una lagrima alla divota e numerosa udienza. — Possa questa spontanea manifestazione di stima e di affetto, e questo largo tributo di lagrime e di preghiere versato sulla fredda salma del compianto Don Simone Cerruti affrettare a Lui la pace dei giusti, e lenire in qualche modo l’ineffabile dolore dei parenti suoi e segnatamente dei suoi due nipoti Don  Giovanni Cerruti Arciprete e P. Francesco Maria ex Provinciale dei Cappuccini a Lui legati da particolare intenso affetto.

 

 

Ti potrebbe piacere anche

Lascia un commento