Un atto del 7 maggio 1674 racconta la liberazione di una ossessa, una ragazza tal Catterina Pozzanino di Bruno, che una volta davanti all’altare delle Sante Spine, con la faccia in terra senza la possibilità alzarsi a vedere la Santa Spina, ma alzata su dalle assistenti baciò detta S. Spina e subito restò libera dagli Spiriti maligni.
In ricordo di questo fatto Don Carlo Guerrero, arciprete di Montechiaro, nel 1675 fece costruire una nuova cappella con un tabernacolo apposito per la custodia delle Spine, sulla cui autenticità sono stati prodotti numerosi documenti ecclesiastici: ad esempio nella Basilica della Santa Croce di Gerusalemme, dove è conservato l’elenco delle chiese che posseggono le Spine autentiche della corona di Cristo, è menzionata la parrocchia di Montechiaro.
