Montechiaro d’ Acqui e le Sante Spine

di Aleramo Monferrato
Nel piccolo borgo suggestivo di Montechiaro d’ Acqui, troviamo stradine lastricate in pietra, antichi archivolti, case con architravi e lapidi tardo medioevali, i ruderi del possente castello distrutto dagli Spagnoli nel XVII secolo, le interessanti architetture religiose della Parrocchiale di San Giorgio e del Santuario della Carpeneta, la semplice ma suggestiva raccolta di oggetti del mondo contadino nella ex-chiesa di Santa Caterina. Questo è Montechiaro d’Acqui, un gioiello che abbraccia la collina, punto di sosta per sentieri alla scoperta del territorio circostante, mentre ad una manciata di  km più in basso troviamo la Piana di Montechiaro, in comoda posizione lungo la S.S. n. 30 Acqui-Savona e servita dalla ferrovia, dove ha avuto un notevole sviluppo negli ultimi decenni e oggi è la sede di tutti i principali servizi e degli esercizi commerciali del paese. Parliamo ora di un interessante aneddoto, in un altare laterale della parrocchiale di San Giorgio in Montechiaro Alto è custodita la venerata reliquia delle Sante Spine, tre punte di rovo che, secondo la tradizione, sarebbero appartenute alla corona di spine posta in capo a Gesù sul Calvario. La leggenda narra che un Crociato avrebbe trasportato in Piemonte la sacra reliquia, parte a Cortemilia e parte, appunto, a Montechiaro, ma le testimonianze storiche effettive non consentono di risalire a prima del XVII secolo e individuano la devozione alle Sante Spine tra gli eventi penitenziali e devozionali sostenuti e promossi dalla Controriforma cattolica.

Un atto del 7 maggio 1674 racconta la liberazione di una ossessa, una ragazza tal Catterina Pozzanino di Bruno, che una volta davanti all’altare delle Sante Spine, con la faccia in terra senza la possibilità alzarsi a vedere la Santa Spina,  ma alzata su dalle assistenti baciò detta S. Spina e subito restò libera dagli Spiriti maligni.

In ricordo di questo fatto Don Carlo Guerrero, arciprete di Montechiaro, nel 1675 fece costruire una nuova cappella con un tabernacolo apposito per la custodia delle Spine, sulla cui autenticità sono stati prodotti numerosi documenti ecclesiastici: ad esempio nella Basilica della Santa Croce di Gerusalemme, dove è conservato l’elenco delle chiese che posseggono le Spine autentiche della corona di Cristo, è menzionata la parrocchia di Montechiaro.

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