Padri Leopoldo e Gerardo Beccaro.

di Marina Levo


A Praga, l’incontro con padre Anastasio Roggero, presso la chiesa del Bambino Gesù .

(Padre Leopoldo Beccaro, carmelitano scalzo (1837-1914)

 

Non conoscevo la figura di Padre Leopoldo Beccaro, poi nel 2019, durante una vacanza a Praga, incontrai, nella bellissima chiesa del Bambin Gesù, padre Anastasio Roggero, che mi parlò del padre fondatore del convento di Arenzano, conosciuto e venerato in Kerala, le cui spoglie si trovavano a Grognardo, nella tomba di famiglia.

Poi, cercando notizie su Simone Cerruti, parroco a Castelletto d’Erro tra il 1850 ed il 1900, trovai un articolo dell’epoca in cui si parlava della presenza, al suo funerale, se non erro nel 1907, di padre Gerardo Beccaro.

Mi ha incuriosito il rapporto tra i due importanti religiosi ed il prevosto del paesello, che terminava la sua vita a Grognardo, a casa del nipote, anch’esso parroco di quel paese.

Ecco alcune notizie su questi due fratelli, carmelitani scalzi, che diedero lustro alla chiesa e società acquese del tempo tratte dal libro Sulle orme di un grande missionario di Andrea Frizzarin.

 

 

Nacque da famiglia nobile e discretamente ricca: dalla fine del Cinquecento la famiglia Beccaro era a Grognardo, discendente dai Beccaria di Pavia. Fu chiamato Giacomo, il padre Pietro Antonio, era commerciante di vini ed era rinomato come uomo saggio, sposato con Teresa Bono, nata ad Ovada. Dal loro matrimonio nacquero otto figli, il primogenito fu proprio Giacomo, venuto alla luce il 28 agosto 1837.

Un altro fratello, Giuseppe, lo seguirà nella scelta religiosa e prenderà il nome di padre Gerardo, anche lui Carmelitano Scalzo. Era più giovane di nove anni e segui il suo esempio come missionario nel Malabar, attuale stato del Kerala, in India.

Giacomo venne battezzato nel convento di San Francesco in Acqui Terme, trascorse la sua infanzia a Grognardo, frequentò gli studi superiori presso il Seminario della Diocesi di Acqui. In giovane età richiese di poter entrare nel convento di Sant’Anna a Genova, chiedendo di vestire l’abito religioso carmelitano.Così nel 1853, il giovane Giacomo vesti’ l’abito teresiano a Loano, prendendo il nome religioso di Fra Leopoldo Maria di San Girolamo.

In quegli anni pre unitari, il Regno di Sardegna aveva scatenato campagne di stampa contro la vita religiosa e contro le congregazioni, tanto che nel 1854 il ministro Rattazzi fece requisire diversi conventi.

Padre Leopoldo chiese di essere mandato in missione e parti’ nel 1859, salpando verso l’India, per la precisione verso il Malabar. Aveva ventidue anni ed approdò laddove erano arrivati per primi i missionari portoghesi, poi il papa Alessandro III volle inviare in quelle terre i missionari Carmelitani, che dipendevano direttamente da Propaganda Fide, a partire dal 1600. Non sempre i missionari Carmelitani ricevevano una buona accoglienza dalle popolazioni locali, soprattutto non conoscevano la lingua malayalam .

Padre Leopoldo imparò velocemente a parlare e scrivere in malayalam e intrecciò buoni rapporti con la popolazione del luogo. In India venne ordinato diacono nel 1860 e venne a contatto con figure molto venerate in quelle terre, come il beato Ciriaco Chavara. Durante questo periodo padre Leopoldo lavoro’ senza sosta e contribuì alla formazione dei giovani, fondando anche un piccolo monastero femminile e occupandosi di una scuola per ragazze.

Nel 1869 il fratello Gerardo lo raggiunse in Kerala. I due fratelli incontrarono l’opposizione di diversi religiosi e decisero di tornare per un breve periodo in Italia, ma questo spostamento risultò definitivo nel 1876

e non tornarono più in quelle zone, dove è ancor oggi vivo il ricordo del fondatore, padre Leopoldo Beccaro.

Al ritorno in Italia furono ricevuti dal papa Pio IX e padre Leopoldo si ritirò per un periodo presso la sua famiglia ad Acqui Terme, non era in perfetta salute e ricevette, col fratello, da Propaganda Fide, il divieto di tornare in India e di corrispondere con i religiosi locali. Un periodo doloroso per i due religiosi, che si impegnarono allora in Liguria e Lombardia, in attività di promozione della fede. Padre Leopoldo fu il fondatore del Convento di Arenzano, grazie al patrocinio della ricca famiglia Dufour di Genova e di altri benefattori. La chiesa di Arenzano venne in seguita dedicata alla devozione del Gesu Bambino di Praga. Questa devozione era stata introdotta per la prima volta in Italia nel 1895 per opera di padre Gerardo Beccaro e dopo poco tempo sarebbe stata diffusa in tutto il mondo.

Padre Gerardo fece grandi opere nella provincia Lombarda: rifondò il convento carmelitano a Piacenza e diede inizio alla costruzione della Basilica del Corpus Domini a Milano. A Torino inoltre padre Leopoldo fu confessore, direttore spirituale e predicatore.

Un discendente, monsignor Felice Beccaro fu Vescovo di Nuoro e di San Miniato. Una nipote, Pierina, prese i voti con la benedizione dello zio.

Padre Leopoldo mori a Genova, nel convento di Sant’Anna nell’aprile del 1914, a 77 anni di vita e 60 di professione religiosa.

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