Quattro chiacchiere con …Renza Laura Sciutto

di Marina Levo

Incontro Renza Laura nella sua bellissima casa a Mombaldone, appena fuori Montechiaro, alla Casagrossa, su un bricchetto che domina la Vallebormida. Qui vive con Giovanni, Nani Grillo, entrambi insegnanti in pensione, ma attivi a tutti gli effetti, dall’arte al volontariato culturale e sociale.

Ma che meraviglia questo luogo, è molto che abitate qui, su questa collina?

 

“ È dal 2000 che ci siamo trasferiti a Mombaldone, da Acqui. Avevamo questa cascina e ci siamo detti o la vendiamo o la sistemiamo e ci andiamo a vivere, invece abbiamo venduto la casa in città e ci siamo spostati qui. Non ci siamo mai pentiti della nostra scelta ed io, oggi, non immaginerei di poter vivere altrove”

 

Beh, una bella dichiarazione d’amore per questi luoghi….tu qui vivi e lavori, anzi crei…ma sei stata una insegnante di matematica e scienze, non di arte…

 

Infatti, in realtà ho cominciato circa trent’anni fa’  a manipolare l’argilla  a scuola, con i miei alunni, durante i laboratori pomeridiani: uno di questi era di ceramica, vedevo i ragazzi divertirsi, appassionarsi e la mia collega, comprendendo il mio interesse, mi disse : “ Mettiti li, ti do’ un pezzo di terra e prova” (mi mostra il vasetto che ne uscì, lo conserva ancora) e da allora ho sempre continuato.

 

Beh, non credo che se io avessi preso tra le mani un pezzo di argilla, avremmo avuto grandi risultati…

E poi?

Ho cominciato con delle maschere, non avevo ancora un forno ed allora portavo i miei oggetti a cuocere a Cassine, nella fornace con i mattoni, grazie alla disponibilità degli operai, che si divertivano di questo “diversivo”. Feci le prime decorazioni con il vetro, poi con gli smalti, ancora oggi me li preparo io, con polveri di vetri colorati e di li tutta una coincidenza mi indicava questa strada.

Un giorno, passeggiando per Corso Italia ad Acqui Terme, incappai in un ceramista di Sassello, Guido Garbarino, che faceva una dimostrazione pratica di ceramica RAKU.  Fui folgorata da questa tecnica ed iniziai un percorso di ricerca, che riguardava soprattutto le materie prime, perché, oggi come allora,  mi faccio tutto da sola. Tanto lavoro, tanta ricerca, ma soprattutto tanto studio della tecnica. Ho partecipato a moltissimi corsi: ad ottobre, il 14 ed il 15, frequenterò un nuovo corso, un po’ una prosecuzione di quello di giugno di quest’anno a Castellamonte ( presso Ivrea), col maestro ceramista Roberto Aiudi.

A Castellamonte è in corso, fino al 12 settembre, la sessantesima edizione della Mostra Internazionale della Ceramica, dal titolo CERAMICS IN LOVE THREE, con 110 artisti da 25 nazioni,  alla quale partecipo con una scultura ispirata al Covid, vale veramente la pena fare una gita e visitarla.”

 

A Mombaldone è attualmente visitabile una tua mostra personale, che si intitola Racconti di terra…

 

“Sono contenta per questa mostra, qui nel nostro paese e ringrazio il sindaco Sonia Poggio per questa opportunità, che in realtà nasce dall’impegno di Giovanni nel gestire la biblioteca comunale in locali restaurati nell’ultimo periodo: rimanevano alcuni spazi ancora vuoti ed abbiamo pensato di allestire prima una collettiva e poi la mia personale. È stata una grande soddisfazione la presenza di amici ma anche la visita di perfetti sconosciuti, di turisti di passaggio, attratti dalle opere ma anche dalla bellezza del paese di Mombaldone, una vera perla di borgo, non a caso annoverato tra i borghi più belli d’Italia.

Il titolo Racconti di terra è in realtà mutuato da un precedente scritto dell’amico Arturo Vercellino, in occasione di una precedente mostra”.

 

Una sezione della mostra è dedicata alle MUTAZIONI, ci vuoi spiegare cosa intendi con questo termine?

 

Sono una serie di lavori che intendono mandare al mondo un messaggio, diciamo così…ecologico: immagino o riproduco animali e vegetali visibili in origine al microscopio, che sono diventati molto grandi, in un certo senso sono mutati e possono contenere anche metalli inquinanti. A volte sono organismi reali, a volte sono inventati. Mutazioni, segue di qualche anno la mostra POLIMORFISMI, che nel 2018 era itinerante nei paesi di Denice, Melazzo, Cavatore, Ponti, Spigno, Cartosio.”

 

Per fare la pittura bisogna amare la natura, soleva affermare il pittore Tancredi, frase a cui Renza Laura Sciutto potrebbe aggiungere che, oltre ad amarla  e guardarla come fonte di ispirazione, bisogna anche indagarla dal punto di vista biologico,  avvalendosi di letture al microscopio con cui poter penetrare al suo interno alla ricerca di quelle strutture e di quelle forme micro cellulari, quelle composizioni armoniche che la compongono nei suoi meandri più intimi e segreti.

 

A presto Renza Laura, per un’altra chiacchierata, del resto con lei e Giovanni non si corre il rischio di rimanere senza argomenti….

 

La mostra di Renza Laura Sciutto è visitabile nei locali della Biblioteca Comunale di Mombaldone,fino al 29 agosto.

 

Molto interessante il sito dell’artista www.renzalaurasciutto.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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